Photo Festival 2019

Nell’anno in cui Milano celebra i 500 anni dalla morte di Leonardo e ospita la XXII Esposizione Internazionale della Triennale, l’Archivio Augusto Cantamessa è stato invitato a partecipare alla 14ª edizione di Photofestival, la più ricca e importante rassegna dedicata alla fotografia d’autore che per due mesi e mezzo porterà la fotografia in tutta la città Metropolitana, coinvolgendo le principali gallerie d’arte e musei ma anche molti spazi espositivi non istituzionali, attraverso un circuito articolato di mostre affiancate da un significativo calendario di eventi.

A seguito di un anno ricco di appuntamenti sulla fotografia dell’autore, che lo ha visto protagonista con la grande mostra al Castello di Miradolo (To), insieme alle molteplici presentazioni della prima monografia sul fotografo – Augusto Cantamessa. Fotografie, pubblicata nel 2018 dall’Artistica Edizioni Savigliano (Cn), che restituisce un racconto per immagini di 70 anni di fotografia, l’Archivio Augusto Cantamessa è lieto di partecipare all’importante rassegna milanese.

Dal 15 aprile al 3 giugno 2019 le fotografie di Augusto Cantamessa saranno esposte nei prestigiosi spazi di Palazzo Castiglioni con la mostra Augusto Cantamessa f8/1:200, curata da Bruna Genovesio e Patrik Losano. L’esposizione presenta un nucleo di fotografie modern print, in stampa fine art a pigmento puro, esclusivamente in bianco e nero, parte dell’archivio fotografico dell’autore. Immagini dal forte rigore compositivo che rappresentano scene di una straordinaria quotidianità, facendo compiere un viaggio nel tempo e riflettere sui profondi cambiamenti avvenuti nella società italiana durante gli anni dal dopoguerra a oggi. Dalle comitive in gita al mare, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, insieme alle atmosfere del distacco per la partenza dell’Andrea Doria al porto di Genova, passando per le vedute delle spiagge accarezzate dalle onde increspate fino ai molteplici sguardi, come quello rapito del Venditore di Limoni, alle immagini degli anni settanta con le periferie delle città fino a quelle degli spazi pubblici, rigorosi ed essenziali nei quali l’elemento umano è sempre presente, come le geometrie di Milano degli anni Novanta, le fotografie ci restituiscono un mondo “fermato” dall’obiettivo, ma vivo nei ricordi che suscita.

Siamo onorati di comparire nel catalogo cartaceo di Photofestival, stampato in 13.000 copie in versione bilingue italiano/inglese, che sarà distribuito gratuitamente negli spazi espositivi e nei luoghi più importanti della diffusione culturale milanese.

Inaugurazione Photofestival
Lunedì 15 Aprile 2019
h 11.30 Conferenza stampa riservata ai giornalisti
h 12.30 Opening mostre

Palazzo Castiglioni
Corso Venezia 47, Milano
www.milanophotofestival.it
www.facebook.com/photofestivalmilano
@milanophotofestival #MiPF19


La mostra: f8/1:200

A cura di Bruna Genovesio e Patrik Losano

La mostra presenta un nucleo di fotografie modern print, in stampa fine art a pigmento puro, esclusivamente in bianco e nero, parte dell’archivio fotografico dell’autore. Immagini dal forte rigore compositivo che rappresentano scene di una straordinaria quotidianità, facendo compiere un viaggio nel tempo e riflettere sui profondi cambiamenti avvenuti nella società italiana durante gli anni dal dopoguerra a oggi. L’incipit dell’esposizione è data dallo scatto Breve orizzonte (1955) l’opera divenuta ormai un’icona senza tempo, qui come in Europa e oltre oceano. Questa fotografia rappresenta un compendio, quasi un testamento della ricerca fotografica dell’autore che rivela qui la sua visione del mondo lineare ma niente affatto semplice, perché la sua curiosità e il suo rigore compositivo diventano gli assi cartesiani di una poetica dalle mille sfumature. Moltissime sono le suggestioni che si ritrovano in questa immagine: il senso della simmetria di uno spazio bianco e incommensurato di natura, un’atmosfera delicata, un paesaggio che si impone con una distesa di segni che protendono verso il cielo infinito e sembrano condurci oltre lo spazio del foglio, abitato, percorso dall’umana gente. E’ significativo aggiungere che lo scatto è stato eseguito in una mattina qualunque andando al lavoro, nel rettilineo della piana di Airasca prima dell’ingresso in fabbrica, per sottolineare la grande sensibilità dell’autore nel cogliere l’attimo fuggente e l’istante fotografico perfetto da immortalare. Dalle comitive in gita al mare, tra gli anni Cinquanta e Sessanta, insieme alle atmosfere del distacco per la partenza dell’Andrea Doria al porto di Genova, passando per le vedute delle spiagge accarezzate dalle onde increspate fino ai molteplici sguardi, come quello rapito del Venditore di Limoni, alle immagini degli anni settanta con le periferie delle città fino a quelle degli spazi pubblici, rigorosi ed essenziali nei quali l’elemento umano è sempre presente, come le geometrie di Milano degli anni Novanta, le fotografie ci restituiscono un mondo “fermato” dall’obiettivo, ma vivo nei ricordi che suscita.